Il libro prende in esame l’ormai noto (in ambiente scolastico) metodo “Flipped learning”, evidenziando gli elementi di contrapposizione fra l’approccio didattico tradizionale e il “capovolgimento” (to flip: capovolgere, ribaltare, invertire, rovesciare ecc.). Attraverso le opinioni di alcuni alunni dell’ITI Leonardo da Vinci di Carpi (A.S. 2021/22) conduce una breve analisi sulle potenzialità del metodo al fine di definire “Il prof. efficiente ed efficace” come dev’essere per i discenti, entrando così nella diatriba metodo frontale/metodo blended con la cognizione di causa fornita dall’approccio empirico della ricerca, proprio per definire i contorni delle diversità metodologiche ed eventualmente circoscriverne il più gradito. L’acquisizione e la combinazione sotto l’aspetto epistemologico dei dati forniti dagli stessi studenti sull’argomento ha generato un meta-dato conclusivo che evidenzia quanto la struttura frontale sia ancora fortemente marcata e per nulla svantaggiosa, specie per alcune materie (più che altro scientifiche,) ma che la flipped classroom è purtuttavia, proprio quanto essi avrebbero chiesto se ne avessero conosciuto i benefici ab origine, perché l’approccio cooperativo, che è per sua natura interattivo, può consentire un maggior sviluppo della competenza comunicativa con ottime ricadute sugli studenti nel tempo.